Valuta di pagamento

I regolamenti valutari sono il pagamento dei debiti e la riscossione dei crediti tra residenti e non residenti. I contratti di fornitura internazionali sono quasi sempre definiti in valuta diversa dall'Euro e le valute che si utilizzano sono le cosiddette “valute convertibili” dette anche “valute di conto valutario”. 
Esse sono: Euro - Dollaro USA - Dollaro australiano - Dollaro canadese - Corona norvegese - Sterlina - Corona danese - Corona svedese - Franco svizzero - Yen giapponese. 
Come è noto, le valute convertibili sono quotate giornalmente l’una nei confronti di tutte le altre sulle piazze del mondo e di conseguenza il loro controvalore può modificarsi nel tempo. Da ciò nasce la problematica del cosiddetto “rischio di cambio” che è dato dalla variazione positiva o negativa del rapporto di cambio che si può verificare tra due (o più) valute in un determinato periodo di tempo (ad esempio, tra il momento della firma di un contratto e il momento dell’incasso del corrispettivo da parte dell’esportatore). 

Il rischio di cambio può portare un’operazione in valuta a un utile oppure a una perdita sui cambi. 
Poiché l’esportatore, in genere, non ha esigenze di “speculazione” sui cambi, egli effettua prevalentemente delle operazioni di protezione contro le perdite sui cambi. 
Le più diffuse operazioni di protezione contro le perdite in cambi sono: 
 
  • la copertura a termine;
  • la gestione del rischio di cambio Molti Paesi hanno invece valute che, a motivo della loro situazione economica, non sono quotate giornalmente sui mercati monetari internazionali. 
     
Tali valute denominate valute locali o non convertibili hanno pertanto “corso legale” solo nel rispettivo Paese. 

EURO – moneta unica dell'Unione Europea 

L'Euro è la moneta unica dell'Unione Economica e Monetaria; il nome "Euro" è stato scelto dai capi di Stato e di governo dell'Unione Europea in occasione del Consiglio europeo di Madrid del dicembre 1995. 
Dal 1° gennaio 1999 l'Euro è stato adottato come propria moneta da undici Stati membri (Belgio, Germania, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo e Finlandia); dal 1° gennaio 2001 l'Euro è stato adottato da un dodicesimo Stato membro, la Grecia. In Italia dal 1° gennaio 2002 sono state introdotte le monete e le banconote in Euro che, dopo un breve periodo di coesistenza con la moneta nazionale, dal 28 febbraio 2002 hanno definitivamente sostituito la Lira. 

Per quanto riguarda i contratti, i titoli di credito pubblici e privati preesistenti al cambio della moneta, essi hanno conservato la loro validità, convertendosi automaticamente nella moneta unica. 
Nessun'obbligazione giuridica, infatti, può essere considerata annullata a causa del cambio della moneta. 
La principale conseguenza dell'adozione della moneta unica, per i paesi aderenti, consiste nell’obbligo dell’osservanza di politiche monetarie comuni allo scopo di sostenere la libera economia di mercato e la stabilità dei prezzi. 
Un’altra importante conseguenza è l’annullamento automatico del rischio di cambio tra le varie monete sostituite, con buoni vantaggi per il commercio internazionale. 
I paesi che non hanno adottato la moneta unica: Svezia, Danimarca e Regno Unito, continuano a mantenere la propria moneta e quindi la propria autonomia afferente alle politiche monetarie.