Cosa succede quando non si pagano le bollette? Scopri subito se tra le eventuali conseguenze ci possa essere il pignoramento dello stipendio.
In un periodo storico come questo, in cui l’inflazione è in costante aumento a causa dei conflitti geopolitici in corso e del conseguente aumento delle materie prime – oltre ad altre crisi come quella abitativa, con gli affitti che hanno raggiunto cifre esorbitanti – pagare le bollette potrebbe non essere così facile. Questo soprattutto quando si vive in città costose e lo stipendio non è abbastanza alto per poter sostenere tutte le spese della vita quotidiana, comprese le bollette.
Così, nell’ipotesi in cui queste ultime non dovessero essere effettivamente pagate, il rischio che le società di recupero crediti tentino di ottenere il versamento del dovuto è molto elevato, magari attraverso precisi interventi diretti sullo stipendio. Ovviamente questi tentativi possono risultare molto complessi se si considera che luce, acqua e gas hanno tempi di prescrizione molto brevi: due anni, come stabilito da una legge del 2017. Quindi come possono fare per recuperare il credito? Scopriamolo.
Bollette non pagate: ecco cosa succede se non saldi
La predetta prescrizione potrebbe ben essere interrotta con una raccomandata contenente una precisa diffida: una soluzione potenzialmente troppo dispendiosa per le società fornitrici, visti gli innumerevoli utenti morosi. Quindi, in tali casi, come ultimo avvertimento per tentare di ottenere un adempimento spontaneo, si tenta di contattare il cliente attraverso i call center.
Così è probabile che si mobilitino mediante azioni legali che possono comportare anche un pignoramento dello stipendio. Cerchiamo, però, di capire quando questo può effettivamente avvenire e soprattutto cosa è necessario fare per premunirsi e farsi trovare pronti, soprattutto nelle ipotesi più gravi di persone in difficoltà economica o con stipendi molto modesti.
È importante precisare, innanzitutto, che soltanto qualora le società fornitrici decidano di mobilitarsi attraverso un’azione giudiziaria, vincendo la causa e ottenendo dal giudice un decreto ingiuntivo, sarà possibile procedere al pignoramento dello stipendio. Più precisamente, sarà possibile pignorarlo ove dopo il decreto ingiuntivo il debitore continui a non pagare.
Tuttavia, davanti a debiti modesti le aziende fornitrici solitamente non intraprendono azioni giudiziarie, in quanto queste potrebbero comportare costi più elevati del debito medesimo. Il rischio del pignoramento aumenta davanti a somme considerevoli. Quindi, in conclusione, il pignoramento dello stipendio non è automatico e non è possibile se non preceduto da azioni legali determinate.