L’Eredità, beffa per i concorrenti: ecco dopo quanto tempo ricevono i premi

Una vera e propria beffa ai concorrenti de L’Eredità: i premi in denaro vengono consegnati dopo un po’ di tempo.

I quiz televisivi, includenti un montepremi in denaro, sono stati introdotti nei palinsesti televisivi all’inizio degli anni ’50. Moltissimi concorrenti videro in format di questo tipo la possibilità, con un po’ di fortuna, di dare respiro al proprio conto in banca. Ad oggi si contano una decina di programmi che fondano la propria dinamica sull’abilità del partecipante e sulla successiva assegnazione di una cifra alta o bassa. Reazione a catena, ma anche Affari Tuoi, L’Eredità e molti altri.

Il foglio della parola misteriosa a L'Eredità
L’Eredità, beffa per i concorrenti: ecco dopo quanto tempo ricevono i premi (Credit: Rai Play) Mercatiaconfronto.it

Osservando le puntate, un dettaglio non è sfuggito allo sguardo attento dei telespettatori: il premio in denaro assegnato ai vincitori viene identificato in gettoni d’oro. Ma cosa significa? In questo risiederebbe la beffa rivolta ai concorrenti, soprattutto perché convinti di ricevere un assegno di un determinato valore, per poi scoprire che il montepremi assegnato loro è ben diverso. È così scoppiata la polemica sui social media, ormai piazza virtuale dove il pubblico può liberamente manifestare il suo dissenso.

L’Eredità, le cifre assegnate ai vincitori sono fittizie e vengono consegnate in ritardo

Prima di tutto, il valore del montepremi viene consegnato entro 6 mesi dalla partecipazione, solo ed esclusivamente agli aventi diritto. Questi ultimi non riceveranno un assegno, ottenendo direttamente denaro contante, bensì dei monili d’oro con apportato su di essi il logo della Rai. Sarebbero questi i gettoni d’oro di cui tanto si parla. Successivamente, il partecipante dovrà convertirli in denaro per poter poi versare la vincita presso la propria banca affiliata.

Marco Liorni
L’Eredità, le cifre assegnate ai vincitori sono fittizie e vengono consegnate in ritardo (Credit: Rai Play) Mercatiaconfronto.it

Il valore dei monili d’oro, al pari del peso, dipende dal valore di mercato dell’anno nel quale si intende applicare la conversione in denaro contante. Occorre dunque considerare la data di richiesta da parte della Direzione Rai e verificare in quell’anno quale sia la quotazione associata appunto al materiale dei gettoni. È necessario poi considerare che Mamma Rai trattiene il 22% dell’IVA del montepremi, il valore dovrà poi essere ulteriormente tassato dallo Stato (circa del 20%) ed infine si può procedere con la conversione, la quale – in genere – comporta un pagamento del 5%.

L’importo che raggiunge il conto in banca del concorrente viene praticamente dimezzato dalla burocrazia. I gettoni d’oro vennero inseriti negli anni ’50, poiché in Italia ogni attività che contemplasse la vittoria di denaro veniva considerata gioco d’azzardo. Nonostante il Tar del Lazio, nel 2018, abbia acconsentito all’assegnazione di un montepremi liquido, la Rai ha comunque mantenuto la tradizione dei gettoni d’oro. A loro, del resto, conviene di più.

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