Un recente richiamo alimentare ha interessato uno dei formaggi più apprezzati d’Italia: il rischio è alto, quindi attenzione.
Non è raro sentir parlare di richiami alimentari o di prodotti ritirati dal commercio per via di qualche rischio per i consumatori. In molti casi si tratta ad esempio di problemi di contaminazione, in altri di problemi relativi alle etichette.
Un’etichetta su cui manchino informazioni sugli allergeni, per esempio, costituisce un rischio potenziale per i consumatori e per questo i prodotti con etichette di questo tipo vengono ritirati dal commercio.
Vi sono poi quei prodotti con data di scadenza errata, oppure quelli che hanno subito qualche contaminazione durante la fase di produzione o di conservazione. Un caso simile ha riguardato una tipologia di formaggio molto apprezzata nel nostro paese: lo stracchino.
In particolare si tratta dello stracchino del Lago d’Iseo venduto dal produttore Formaggeria Camuna, di cui è stato segnalato il rischio microbiologico per via della presenza di batterio escherichia coli nelle proprie forme di formaggio da 1,5 kg.
Oltre che nello stracchino, i campionamenti hanno rilevato lo stesso problema anche nella Formaggella dello stesso produttore. Il quale ha spontaneamente dato segnalazione del problema al Ministero della Salute.
Nello specifico si tratta dei prodotti con lotto 1741024 e lotto 4422, i quali andranno restituiti al produttore, facendo attenzione a evitarne il consumo. Ma cosa potrebbe succedere a causa della presenza del batterio escherichia coli?
A causa della presenza di questo batterio fecale, il consumo di alimenti contaminati potrebbe portare a disturbi gastrointestinali, con sintomi come diarrea (a volte emorragica), crampi addominali, nausea e vomito. In alcuni casi, ceppi come l’E. coli O157 possono addirittura portare a complicazioni gravi, come la sindrome emolitico-uremica (SEU).
Il Ministero della Salute e spesso i produttori o i venditori stessi cercano di prestare la massima attenzione per preservare la salute dei consumatori. Per aiutarli in questo compito esistono diverse normative a cui far riferimento, sia a livello nazionale che europeo.
I principi fondamentali promulgati da questi regolamenti riguardano ad esempio:
In questo senso le autorità, in collaborazione coi privati produttori o cittadini, cercano di prevenire i rischi e ridurli al minimo.
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