Assegno unico novembre, segnalazioni per importi inferiori rispetto al solito: cosa succede? Perché molti stanno avendo tale problematica?
C’è un momento nella vita di ogni genitore in cui si tirano le somme e si guarda il bilancio familiare: bollette da pagare, spese scolastiche, vestiario e magari qualche corso extra per i più piccoli. E oggi, con l’inflazione che sembra non dare tregua, queste riflessioni diventano ancora più pressanti. L’assegno unico, introdotto nel 2021, è diventato una risorsa cruciale da questo punto di vista, soprattutto per chi ha più di un figlio a carico e riesce nel complesso da avere una somma aggiunta non indifferente parallelamente agli stipendi.
Quando è stato introdotto l’assegno unico e cosa rappresenta
L’assegno unico universale è stato ufficialmente introdotto a partire da marzo 2022, rivoluzionando il sistema dei sussidi alle famiglie. Prima di allora, c’era una miriade di bonus frammentati, difficili da gestire e spesso riservati a categorie specifiche. Questo nuovo strumento ha semplificato le cose: un’unica somma mensile accreditata direttamente sul conto corrente, calcolata in base all’ISEE della famiglia fagocitando le precedenti prestazioni. Nell’immediato magari con la differenza si è perso soldi pensando al solo bonus natalità da 800€, ma nel complesso il vantaggio è innegabile considerando che tale supporto accompagna i figli fino ai 18 anni e anche di più in alcuni casi.
Il messaggio era chiaro: sostenere chi ha figli, eliminando complessità burocratiche e garantendo liquidità immediata. Il Ministero del Lavoro ha descritto l’assegno come un aiuto “universale”, perché destinato a tutte le famiglie con figli a carico, indipendentemente dal tipo di lavoro svolto.
E oggi più che mai l’assegno unico si rivela fondamentale. Con l’aumento dei prezzi che grava su beni essenziali come alimenti e materiali scolastici, ogni euro può fare la differenza. Famiglie numerose, in particolare, trovano in questo sostegno un’ancora di salvezza per affrontare spese che spesso sembrano insormontabili.
Assegno unico: quanto si può avere e scadenza ISEE
L’importo dell’assegno varia in base all’ISEE e al numero di figli a carico. Più basso è il reddito della famiglia, maggiore sarà la cifra ricevuta. Ad esempio, una famiglia con un ISEE inferiore ai 15.000 euro può ricevere fino a 175 euro al mese per figlio, mentre per chi supera i 40.000 euro l’importo si riduce, ma rimane comunque accessibile.
Inoltre, ci sono maggiorazioni per situazioni particolari:
- Figli con disabilità: l’importo aumenta in modo significativo.
- Famiglie numerose: a partire dal terzo figlio, si ricevono bonus aggiuntivi.
- Madri sotto i 21 anni: anche in questo caso è previsto un importo maggiore.
Un aspetto fondamentale per continuare a ricevere l’assegno unico è il rinnovo annuale dell’ISEE. Questo documento va aggiornato entro il 31 marzo di ogni anno, pena il rischio di vedersi assegnare l’importo minimo, indipendentemente dal reddito reale. Lo si può fare in autonomia via sito INPS o recandosi presso un CAF.
Assegno unico novembre, perché qualcuno sta avendo meno soldi
Per la mensilità di novembre si registrano erogazioni al ribasso in alcuni casi come si evince anche dalla pagina Facebook dell’INPS, dove vi sono alcune segnalazioni in cui si richiedono spiegazioni del motivo per cui siano arrivato meno soldi a questo giro. E’ un fatto inedito considerando che i pagamenti sono sempre precisi e costanti. Ma una risposta potrebbe esserci anche se poi andrebbe approfondito ogni singolo caso.
Le possibilità principali potrebbero essere le seguenti: o vi è stata una variazione economica nel corso di questi mesi, come un coniuge che ha iniziato a lavorare, oppure un figlio minorenne diventato maggiorenne. Ma c’è un’altra possibilità concreta e che potrebbe ancor di più spiegare un taglio sull’assegno.
Se INPS ha infatti ritenuto che siano state date maggiorazioni non spettanti in passato o se vi è stato un ritardo nel ricalcolo degli importi dovuti dopo l’ultimo aggiornamento ISEE, in questi casi l’istituto si riprende le cifre in eccesso con trattenute mensili solitamente pari al 20%. Potrebbe essere così giustificato lo scenario. Ma per averne la certezza bisognerebbe approfondire nella propria area INPS o recarsi presso uno sportello INPS o caf.