Prelievo bancomat, se noti un ATM così è meglio evitare di attingere contanti per sicurezza: sono quelli maggiormente a rischio truffa
Quanto è cambiata la vita grazie ai bancomat? Oggi basta un gesto semplice e familiare per risolvere un’operazione un tempo lunga e complessa: inseriamo la carta, digitiamo il PIN e, in pochi secondi, possiamo avere in mano il contante di cui abbiamo bisogno. Questa piccola rivoluzione silenziosa ha cambiato il modo in cui viviamo e gestiamo il nostro denaro. Un tempo, infatti, anche prelevare una piccola somma significava recarsi internamente in filiale e attendere una fila corposa considerando tutte le altre persone che erano lì per farlo.
Dagli anni 70, quando il primo bancomat venne installato, a oggi, la tecnologia ha reso queste macchine sempre più efficienti e sicure. Immagina di trovarti in una città sconosciuta, senza contanti nel portafoglio. Grazie agli ATM, questo non è più un problema: basta trovare la macchina più vicina e risolvere in pochi minuti. In passato, accedere ai propri soldi fuori dall’orario di apertura delle banche era praticamente impossibile. Oggi, invece, possiamo gestire in autonomia ogni aspetto delle nostre finanze: prelievi, versamenti, pagamenti di bollettini, ricariche telefoniche. Il bancomat è diventato, insomma, un’estensione del nostro conto bancario, sempre a portata di mano.
Purtroppo, l’utilizzo diffuso degli ATM ha attirato l’attenzione anche di truffatori che, sfruttando astuzie tecnologiche, cercano di ingannare gli utenti per rubare i loro dati o denaro. Le tecniche di frode possono variare, ma spesso si basano su dispositivi che “leggono” i dati della carta o registrano il PIN mentre lo digitiamo.
Lo skimming è una delle truffe più conosciute e diffuse ai bancomat. Consiste nell’installazione di un piccolo dispositivo sul lettore della carta che cattura le informazioni della banda magnetica mentre inseriamo la carta nel bancomat. In molti casi, i truffatori utilizzano anche una telecamera nascosta, posizionata sopra o accanto al tastierino, per registrare il codice PIN. Con queste informazioni, i criminali possono clonare la carta e utilizzarla per prelievi fraudolenti.
Come tutelarsi:
Il cash trapping è una truffa in cui i truffatori inseriscono una piccola barra o un oggetto all’interno della fessura di erogazione del denaro. Quando tentiamo di prelevare, le banconote restano bloccate e l’ATM sembra non aver emesso il contante. Una volta che ce ne andiamo, convinti che ci sia stato un errore, il truffatore recupera l’oggetto e con esso le banconote rimaste.
Cosa fare:
Lo shimming è una versione più avanzata dello skimming, ma progettata per le carte dotate di chip, che dovrebbero teoricamente essere più sicure. I truffatori inseriscono un dispositivo molto sottile nella fessura della carta, che riesce a intercettare le informazioni del chip mentre viene utilizzato.
Come difendersi:
Un’altra truffa comune è quella del shoulder surfing, in cui il truffatore osserva da vicino la persona che usa il bancomat, cercando di carpire il PIN digitato. Questo metodo è spesso combinato con altre tecniche di frode, come lo skimming o il cash trapping.
Come difendersi:
Le truffe ai bancomat non si svolgono solo sul posto, ma a volte iniziano anche a distanza. I truffatori possono utilizzare phishing (email) o smishing (SMS) per fingere di essere la tua banca e richiedere informazioni personali, incluso il codice PIN o il numero della carta. In molti casi, questi messaggi avvisano di un presunto blocco della carta e invitano a inserire i propri dati su un sito fraudolento.
Come salvaguardarsi:
I bancomat situati direttamente sul marciapiede, privi di una filiale a protezione, possono diventare prede particolarmente appetibili per i truffatori. La differenza tra questi dispositivi e quelli situati all’esterno ma all’interno degli spazi di una banca è netta: i bancomat sul marciapiede sono più esposti e spesso meno sorvegliati, specie nelle ore notturne. Senza togliere che una tale esposizione al pubblico potrebbe attirare l’attenzione di occhi indiscreti.
Quando invece un ATM è collocato fuori da un istituto bancario ma comunque all’interno, ovvero che bisogna varcare una porta della banca, le telecamere di sorveglianza sono di solito numerose e coprono l’intera area circostante, il che rende più rischioso per un malintenzionato tentare una frode. I bancomat direttamente sulla strada, invece, potrebbero disporre di una sola telecamera di sicurezza – o, in alcuni casi, addirittura nessuna – creando un ambiente ideale per i truffatori che possono operare senza essere facilmente notati.
Questa mancanza di controllo rende i bancomat sul marciapiede una scelta attraente per le frodi, specialmente di notte, quando la visibilità è ridotta e le strade sono deserte. Non a caso, a livello internazionale, proprio questi dispositivi sono spesso quelli più colpiti da episodi di skimming, cash trapping e altre truffe sofisticate, con numerosi casi registrati soprattutto in zone turistiche o in paesi stranieri.
Meglio prelevare sempre da un bancomat interno in una banca – dove comunque non sono esclusi i rischi, anzi – piuttosto che quelli su marciapiede. Se proprio non vi è alternativa, controllare sempre la fessura della carta e il tastierino. Se noti parti che sembrano staccarsi facilmente o apparati aggiuntivi, bisogna evitare di utilizzarlo.
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