Tante donne possono avere i piedi gonfi in gravidanza, circostanza che sarebbe assolutamente da evitare, ecco come porre rimedio.
Ogni donna può vivere la fase in cui è in dolce attesa in maniera diversa dalle altre, c’è avverte grande trepidazione, non vedendo l’ora di avere il proprio bimbo/a tra le braccia e cerca di percepire ogni piccolo mutamento del corpo, chi invece è in costante ansia, temendo ch ogni variazione al proprio modo di agire possa non essere salutare. In realtà, non c’è una regola da seguire, l’ideale sarebbe una via di mezzo tra queste due posizioni, senza fare sforzi eccessivi, che possono avere effetti poi più complessi da debellare. E’ il caso dei piedi gonfi in gravidanza, problema a cui possono andare incontro tutte o quasi, indipendentemente dall’età.
Non è necessario allarmarsi per questo fenomeno, che può essere assolutamente comune, essere a conoscenza delle cause che possono provocarlo può essere però provvidenziale, così da correre ai ripari il prima possibile. In genere questo si verifica a causa dei cambiamenti che si riscontrano al flusso sanguigno durante la gestazione, se questo viene accompagnato ad altri sintomi è importante però parlarne con il medico il prima possibile.
Piedi gonfi in gravidanza: un fenomeno comune a cui porre rimedio
I piedi gonfi in gravidanza possono essere un sintomo da non sottovalutare, non solo per fini estetici, che dovrebbe essere risolto prima che la situazione possa peggiorare. Riuscire a riconoscerli, anche per chi magari attende un figlio per la prima volta e non ha grande esperienza, non è impossibile: in genere la pelle si presenta lucida, gonfia e stirata, in modo particolare nell’ultimo trimestre, quando ci si avvicina al parto.
Spesso questo può essere considerato un fenomeno fisiologico, per quanto poco piacevole da vedere, legato all’aumento della ritenzione idrica, segnale che si verifica quando manca poco alla nascita. In questa fase l’utero inizia a prepararsi, per questo le sue dimensioni aumentano, generando pressione sui vasi sanguigni e rallentando il flusso sanguigno dalle estremità inferiori verso il cuore, favorendo il ristagno di liquidi. Non si deve però trascurare anche il ruolo dei cambiamenti ormonali tipici del periodo, soprattutto del progesterone, presente in maggiore quantità, ma che può generare congestione venosa.
Non aiuta certamente affrontare questo momento in piena estate, quando caldo e umidità sono difficili da sopportare per tutti, soprattutto per chi è gravida. E’ proprio per questo che, se possibile, sarebbe bene fare movimento in modo continuo, semplicemente facendo brevi camminate con cadenza quotidiana.
Rimediare è possibile, anche senza fare eccessivi sacrifici. Innanzitutto è consigliabile evitare di ingrassare eccessivamente e non consumare cibi troppo salati e non stare in piedi troppo a lungo. Altrettanto utile può essere sedersi tenendo le gambe sollevate poggiandole sopra un cuscino e verificare di avere un intestino che funzioni regolarmente (non bisogna esagerare con zuccheri e grassi, mentre non dovrebbero mancare frutta, verdura e cereali integrali). Frutti di bosco, oltre ad aglio e cipolla aiutano a migliorare la circolazione sanguigna, oltre a bere almeno due litri di acqua al giorno. Non si dovrebbero indossare tacchi troppo alti, mentre possono servire calze elastocompressive che favoriscono il ritorno venoso e linfatico. Anche il nuoto può generare sollievo, così come esercizi di allungamento tipici dello yoga.
E’ fondamentale però evitare di incorrere nella gestosi, che può mettere in pericolo mamma e bambino. Questa si caratterizza per un aumento della pressione sanguigna e la presenza di proteine nelle urine. Tra i sintomi tipici ci sono nausea, problemi alla vista, vomito, mal di testa, dolori e gonfiori addominali, parlarne al ginecologo il prima possibile se si nutrono dei sospetti è determinante.