Con l'espressione Territori palestinesi Occupati si intendono due regioni discontinue della Palestina, la Cisgiordania e la Striscia di Gaza, il cui status deve ancora essere determinato. Questi territori, che erano originariamente parte della Palestina mandataria, furono occupati dalla Giordania e dall'Egitto alla fine degli anni '40, e conquistati da Israele nel 1967, durante la guerra dei sei giorni. Dopo la firma degli accordi di Oslo nel 1993, porzioni di questi territori sono stati amministrati in gradi diversi dall'Autorità Nazionale Palestinese.
Non fanno parte dei territori occupati le alture del Golan siriano, conquistate e occupate da Israele nella medesima guerra dei sei giorni, e neppure la Penisola del Sinai, conquistata all'Egitto nello stesso periodo, e successivamente estituita in base al Trattato di pace israelo-egiziano del 1979. Israele non considera Gerusalemme Est parte della Cisgiordania, e indica quest'area come una regione amministrativa chiamata Giudea e Samaria, ovvero gli antichi nomi storici della regione israeliana.
L'Autorità Nazionale Palestinese (ANP) è un'istituzione provvisoria istituita dall'OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina), il cui Presidente del Comitato Esecutivo è stato dall'anno di fondazione fino alla sua morte Yāser Arafāt. L’entrata di Hamas al governo ha portato ad una spaccatura con gli elementi più moderati, rappresentati dal presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen), che è stato eletto nel 2005 in seguito alla morte di Yasser Arafat. Il fragile governo di unità nazionale formato a febbraio 2007 è sull’orlo del collasso a causa delle continue e irrisolte.
Area palestinese occupata nel 1967
![]() Cisgiordania
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![]() Striscia di Gaza |
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