L'Uzbekistan (Repubblica dell'Uzbekistan) è uno stato dell'Asia centrale, già parte dell'Unione Sovietica. Confina a nord-ovest con il Kazakistan, a est con il Kirghizistan ed il Tagikistan, a sud con l'Afghanistan ed il Turkmenistan.
Il primo settembre 1991 l'Uzbekistan ha dichiarato la sua indipendenza dall'Unione sovietica.
Esteso per 1500 km da nord-ovest a sud-est, con una larghezza media che non supera i 300 km, l'Uzbekistan si allunga dalle falde occidentali del massiccio dell'Alaj (a est), che inquadrano la valle del Fergana sino alle rive del vastissimo lago d'Aral (a ovest), residuo di un antico mare, a soli 53 m di altitudine. L'ovest è dominato dalla steppa arida del Kyzylkum (300.000 kmq, in parte nel Kazakistan), che arriva sino all'Aral. L'Amudar'ja, che segna per un lungo tratto il confine con il Turkmenistan, divide questa zona semidesertica, ricca di giacimenti di gas naturale, dall'altopiano desertico del Karakumy (in territorio turkmeno) e dal deserto dell'Ustjurt, che si estende a ovest dell'Aral sino al Caspio. Le pianure che circondano il lago d'Aral appartengono alla Repubblica autonoma dei Karakalpak.
L'Uzbekistan è lo stato più popoloso dell'Asia centrale. I suoi 25 milioni di abitanti, concentrati nel sud e nell'est del paese, costituiscono infatti circa la metà della popolazione totale dell'area. Gli usbechi costituiscono il gruppo etnico principale. Vi sono poi russi (5,5%), tagiki (15%), coreani (4,7%), kazaki (3%), caracalpachi (2,5%) e tatari (1,5%).
Economia: l'economia dell'Uzbekistan è dominata da due realtà. La prima è la massiccia irrigazione artificiale e la fertilizzazione delle regioni aride e semiaride, necessarie per mantenere la produzione del cotone grezzo, la sua principale coltura (l'Uzbekistan è il secondo produttore mondiale dopo gli Stati Uniti d'America), come risultato dei grossi sforzi intrapresi nel settore dell'economia e dell'ecologia. La seconda (presente anche nelle altre repubbliche centroasiatiche) è il crollo del vecchio sistema commerciale sovietico che ha trasformato il paese, incentivando la produzione di una grande quantità di materie prime piuttosto che di prodotti finiti, nonostante l'esistenza di industrie nei dintorni di Tashkent, Samarcanda, Bukhara e nella valle di Fergana. L'Uzbekistan, privo di sbocchi sul mare, deve affrontare notevoli difficoltà per far arrivare i propri prodotti sui mercati delle valute forti.
L'Uzbekistan si è assunto il difficile compito di limitare la propria dipendenza dal mercato del cotone e di riportare il fertile suolo alla produzione agricola non monoculturale. L'Uzbekistan è all'ottavo posto nel mondo per la produzione di oro. La miniera di Murantau nel deserto di Kyzylkum è ritenuta la più grande miniera d'oro a cielo aperto del mondo. Altre risorse naturali sono carbone, gas naturale, petrolio, uranio e metalli non ferrosi e rari. Circa il 3% del paese è costituito da foreste e il legname viene importato. La maggior parte dell'elettricità proviene da centrali termiche, per lo più alimentate a carbone, e il restante 15% da centrali idroelettriche.
Suddivisione amministrativa: l'Uzbekistan è diviso in 12 regioni, una repubblica autonoma (Karakalpakstan) e una città indipendente (Tashkent).
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Le aree segnate in rosso identificano le rispettive regioni.
Andijan |
Bukhara |
Fergana |
Jizzax |
Namangan
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Navoiy |
Qashqadaryo |
Samarcanda
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Sirdarya
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Surxondaryo
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Taškent |
Xorazm |
Il Karakalpakstan
La capitale è Nukus. Il suo territorio copre la piana di Khwarezmia, nota come Khorezm. |
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