Tanzania

DOCUMENTI DI SPEDIZIONE

 
 
Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU in versione dematerializzata) usualmente richiesta al di fuori dell'Unione europea, le spedizioni a destinazione Tanzania devono essere accompagnate dai documenti di seguito citati. 
Per ulteriori informazioni consultare il sito Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: https://www.agenziadoganemonopoli.gov.it/portale/
 
a) Fattura commerciale
Redatta in inglese in triplice copia.

 
 
b) REX (Registered Exporter System): dichiarazione di origine
Sebbene la Tanzania non conceda ancora un trattamento preferenziale ai prodotti originari dell'Unione europea, la dogana può richiedere la documentazione che giustifichi l'origine delle merci.
La Tanzania, come gli alti Paesi della Comunità dell'Africa Orientale (si veda la Sezione Dati Generali), ha infatti adottato il sistema REX nell'ambito del sistema di preferenze generalizzate SPG e di conseguenza all'atto dell'importazione può essere richiesta una dichiarazione di origine, in particolare quando si tratta di prodotti "incorporati in un prodotto locale e successivamente riesportati verso l'Unione europea".
Tale dichiarazione deve essere riportata su una fattura, una bolla di consegna o qualsiasi altro documento commerciale che descriva i beni in maniera sufficientemente dettagliata da consentirne l'identificazione. Può essere presentata da qualsiasi esportatore per spedizioni di valore inferiore a 6.000 euro e esclusivamente da un esportatore autorizzato per spedizioni di valore superiore a 6.000 euro.
 
 
Generalmente la dichiarazione resa è così formulata:
"L'esportatore dei prodotti contemplati nel presente documento (autorizzazione doganale n ...) dichiara che, salvo indicazione contraria, si tratta di prodotti di origine preferenziale ....... ... ". "..............".
[Luogo e data] ".................". [Firma dell'esportatore e indicazione del nome della persona che firma].
 

c) Certificato di origine

Obbligatorio, deve essere redatto sul formulario comunitario. Le regole relative all’emissione e impiego di questi documenti sono illustrate nell’Allegato XI.

 

d) Certificato fitosanitario (1) 
Per la frutta, i legumi, le sementi ed altri vegetali.

 

e) Certificato sanitario (2) 
Per la carne e prodotti di origine animale (latte, uova, preparazione di carni, ecc..).

 

f) Certificato o attestato di libera vendita dei cosmetici (3) 
Attesta che i prodotti spediti sono conformi alla normativa comunitaria (Reg. CE 1223/2009) e quindi in libera e corrente vendita sul territorio italiano così come in tutti i paesi dell’Unione europea.

 
 
Da sapere: I documenti redatti da un'amministrazione relativa ad un'operazione commerciale o doganale (certificato sanitario, ecc.) Sono invece soggetti a legalizzazione.

 
 
ISPEZIONE DELLE MERCI
 
 

Le spedizioni verso l’Uganda e in generale i Paesi EAC devono essere sottoposte a un controllo di conformità con gli standard locali prima dell'imbarco.
Questi controlli sono effettuati da società incaricate dalle autorità locali e riguardano diversi tipi di prodotti.
Per ulteriori informazioni: Bureau Veritas e SGS Monitoring per Tanzania e SGS Monitoring per Zanzibar.


 
 
 
 
 
TRASPORTO E IMBALLAGGIO

 

a) Documento di trasporto
I principali documenti di trasporto sono: la polizza di carico, la lettera di vettura aerea Air Waybill (AWB), la lettera di vettura internazionale CMR (Convention des Merchandises par Route).

 

b) Lista dei colli
Questa lista riassume tutte le merci esportate e ne precisa il volume, il numero dei colli, le casse, i contenitori e la quantità esatta delle merci.

 

c) Assicurazione trasporto
Non vi è alcun obbligo di assicurazione locale, vale a dire l'obbligo di garantire, in Tanzania, il trasporto internazionale di merci.

 

d) Trattamento degli imballaggi in legno
Gli imballaggi in legno a destinazione della Tanzania devono essere trattati seconda la norma ISPM n.15-FAO.
Per ulteriori informazioni consultare il sito: https://www.ippc.int/en/countries/tanzania-united-republic-of/

 

SPEDIZIONE TEMPORANEA

 
Carnet ATA 
La Tanzania NON aderisce alla convenzione ATA. Le esportazioni temporanee si fanno secondo le procedure del diritto comune attraverso un agente.
Si suggerisce comunque di informarsi presso la propria Camera di commercio,o consultare le pagina web di questo sito.
Capitale: Dodoma (capitale politica)
Città principali: Dar es Salaam; Zanzibar
Superficie (km²): 947,300 (Banca Mondiale 2017)
Popolazione: 57,31 milioni (Banca Mondiale 2017)
Reddito Nazionale: PPA(*):162,25 miliardi US$ (Banca Mondiale 2017)
Reddito Nazionale/pro-capite: PPA(*): 2.920 US$ (Banca Mondiale 2017)
PIL: 52,09 miliardi US$ (Banca Mondiale 2017)
Religioni: cristiana (30%); musulmana (35%); credenze locali (35%)
Lingue ufficiali: Inglese, Swahili
Moneta: scellino della Tanzania (TZS)
Fuso orario: 3 ore avanti rispetto all'orario del Meridiano di Greenwich; 2 ore avanti rispetto all'Italia
 
(*)PPA – parità potere di acquisto

La Repubblica Unita di Tanzania è uno stato della costa orientale dell'Africa centrale. Confina con il Kenya e l'Uganda a nord, con il Rwanda, il Burundi e la Repubblica Democratica del Congo a ovest, e a sud con Zambia, Malawi e Mozambico. A est è bagnata dall'Oceano Indiano.

Dar es Salaam è la capitale di fatto e la città più grande; Dodoma, posta nel centro della Tanzania, è stata designata come nuova capitale negli anni Settanta anche se di fatto il trasferimento della capitale è in una situazione di stallo.

Curiosità sul nome: ll nome "Tanzania" è creato dalla fusione di "Tanganica" (nome della amministrazione fiduciaria britannica che corrisponde alla Tanzania continentale) e "Zanzibar"; fu adottato quando i due soggetti si unirono nel 1964.

La Tanzania fa parte dell’East African Community (EAC) che comprende inoltre Kenya, Uganda, Ruanda e Burundi.
Questa organizzazione intergovernativa ha istituito tra i cinque membri un'unione doganale e un mercato comune. Questi paesi vogliono andare oltre nell'integrazione creando un'unione monetaria.
 
Quattro paesi appartengono a COMESA (Common Market for Eastern and Southern Africa); La Tanzania, da parte sua, fa parte della SADC (Southern African Development Community).
L'Area di libero scambio trilaterale, che riunisce i blocchi economici di COMESA, SADC ed EAC, è stata lanciata il 10 giugno 2015.

 
La Tanzania è membro del WTO dal 1° gennaio 1995.
La Tanzania fa parte dei paesi ACP (Africa, Caraibi e Pacifico) collegati all'Unione europea. L'UE ha pianificato accordi di partenariato economico (APE) da negoziare con sette regioni in Africa, nei Caraibi e nel Pacifico. Il gruppo di paesi EAC ha siglato un accordo con l'UE il 16 ottobre 2014.

 
Lo stato dei negoziati/conclusioni APE tra l'UE e i paesi dell'EAC è disponibile sul sito della Commissione europea – DG Trade.
L'accordo negoziato tra l'EAC e l'UE offrirà ai prodotti europei una progressiva riduzione dei dazi doganali con alcune eccezioni. D'altro canto, i prodotti dei paesi EAC potranno entrare nel mercato europeo senza dazi e senza quote.
In attesa dell'applicazione dell'accordo, questi paesi beneficiano del regime speciale "tutto tranne le armi" dell'UE che consente ai loro prodotti di entrare nel mercato europeo senza dazi doganali o contingenti ad eccezione delle armi .
 
 
PASSAPORTO E VISTI
 
Passaporto: necessario, con validità residua di 6 mesi al momento dell’ingresso nel Paese. Per le eventuali modifiche a tale norma, si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.

Visto d’ingresso: necessario, sia per motivi turistici che per affari, da richiedere prima della partenza presso l’Ambasciata di Tanzania a Roma o il Consolato Onorario di Milano. Il modulo di richiesta deve essere scaricato dal sito web http://www.embassyoftanzaniarome.info/ e l’importo relativo deve essere pagato direttamente on-line.
Coloro che non potessero richiedere il visto turistico in Italia, possono ottenerlo anche all’arrivo nel Paese presso i tre aeroporti internazionali (Dar es Salaam, Kilimanjaro e Zanzibar). 
Si richiama l’attenzione sul divieto assoluto di effettuare qualsiasi attività lavorativa se muniti di solo visto turistico; sono frequenti i casi d’arresto e di richieste di denaro nei confronti di connazionali sorpresi dalla polizia in possesso di visti che non consentono lo svolgimento di attività lavorative o commerciali, anche volontarie.
Si consiglia in ogni caso di informarsi prima della partenza presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio/Tour operator.
 
INDIRIZZI UTILI
 
Ambasciata della Repubblica Unita di Tanzania: www.embassyoftanzaniarome.info/it/ambasciata
Ambasciata d'Italia DAR-ES-SALAAM: www.ambdaressalaam.esteri.it/
Tanzania Government Portal: www.tanzania.gov.tz
Ministry of Foreign Affairs and International Co-operation: www.foreign.gov.tz
Ministry of Natural Resources and Tourism: www.mnrt.gov.tz
Ministry of Industry and Trade: www.mit.gov.tz
Tanzania Investment Centre: www.tic.co.tz
Zanzibar Investment Centre: www.zanzibarinvest.org
 
 
 
(1) I Certificati fitosanitari di esportazione, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza.
L'organo competente è il Servizio Fitosanitario Nazionale, costituito dal Servizio Fitosanitario Centrale presso il Ministero Agricoltura e dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR) presso le Regioni.
Il Servizio Fitosanitario Centrale ha compiti di coordinamento, mentre ad operare sul territorio sono i SFR.
Il personale abilitato all'attuazione della normativa fitosanitaria possiede la qualifica di 'Ispettore Fitosanitario' ed è munito di apposita tessera di riconoscimento.
 
(2) I certificati sanitari per i prodotti animali vari (ittici, molluschi ecc.) e derivati animali come latticini formaggi ecc. I certificati vengono rilasciati dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Ministero della salute.
 
(3) Per i prodotti cosmetici può essere richiesto sia il certificato di libera vendita, sia l'attestato di libera vendita.
Per il Rilascio Certificati di Libera Vendita (CLV) per esportazione di prodotti Cosmetici in Paesi al di fuori dell'Unione europea (extra UE), vedi sito del Ministero della salute.