Arabia Saudita

DOCUMENTI DI SPEDIZIONE

 
 
Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU o suo equivalente) usualmente richiesta (salvo all'interno dell'Unione europea), le spedizioni a destinazione dell’Arabia Saudita devono essere accompagnate dai documenti di seguito citati.

 
 
Per ulteriori informazioni consultare il sito Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: https://www.agenziadoganemonopoli.gov.it/portale/

 
 
a) Fattura commerciale
Deve essere redatta in inglese o in arabo, (in quattro esemplari) e deve contenere i riferimenti abituali compresa l’origine.
La fattura commerciale deve essere successivamente vistata e legalizzata dalla Camera di Commercio di competenza.

 
 
b) Certificato di origine
Le spedizioni destinate all’Arabia Saudita devono essere accompagnate da un certificato d’origine redatto secondo il formulario comunitario e vistato dalla Camera di commercio di competenza.
Il paese di origine deve essere chiaramente precisato, anche se si tratta di due paesi europei.

 
Le regole relative all’emissione ed all’utilizzazione dei certificati di origine, sono specificate nell’Allegato XI.

 
 
Da sapere: Dal 27 gennaio 2009 tutte le merci importate devono recare un'indicazione di origine non rimovibile

 
 
c) Certificato fitosanitario (1) 
Per la frutta, i legumi, le sementi e altri vegetali.

 
 
d) Certificato sanitario (2) 
E` necessario per le carni e sottoprodotti di origine animale (latte, uova, preparazione di carni, ecc.).

 
 
e) Certificato di non contaminazione radioattiva
È incluso nel certificato sanitario per prodotti come il latte e il pollame.

 
 
Da sapere: l'Arabia Saudita applica ampiamente il principio di precauzione nel controllo sanitario e fitosanitario. Gli esportatori sono invitati a rispettare rigorosamente gli standard sanitari sauditi e fornire tutti i certificati che possono essere richiesti.

 
 
f) Certificato di macellazione (3) 
 
Per le carni secondo il rito islamico.

 
 
Da sapere: le fatture commerciali e i certificati sanitari (compreso il certificato di macellazione secondo il rito islamico) devono essere vistati dalla Camera di Commercio di competenza, dalla Joint Italian Arab Chamber e legalizzati dal Consolato.

 
 
g) Certificato o attestato di libera vendita dei cosmetici
Redatto sulla base delle informazioni rilasciate dall’esportatore attesta che i prodotti spediti sono conformi alla legislazione italiana e in libera vendita in Italia. (4)

 
 
Da sapere:
 
Dal 1° gennaio 2014 qualsiasi esportatore di prodotti farmaceutici e alimentari deve registrarsi presso la Saudi Food and Drug Authority (autorità responsabile della registrazione e del controllo di questi tipi di prodotti importati dal Regno dell'Arabia Saudita ).
 
Dal  1° febbraio 2015, Saudi Food and Drug Authority (SFDA) non autorizza lo sdoganamento di ingredienti e/o prodotti cosmetici destinati a importatori o distributori Sauditi che non abbiano ancora ottenuto la licenza dalla stessa SFDA.
Dal 1° Aprile 2015 gli stessi importatori/distributori sono tenuti a inserire i prodotti cosmetici nel sistema cosiddetto eCosma.
Per ulteriori informazioni consultare la normativa SFDA del 2015 sul sito:
 
Dopo il 12 dicembre 2015, lo sdoganamento dei prodotti chimici necessita di una autorizzazione preventiva dalle dogane, almeno 72 ore prima dell’arrivo della merce a destino.

 
 
TRASPORTO, IMBALLAGGIO, ETICHETTATURA

 
 
a) Documenti di trasporto
Si suggerisce di verificare con il proprio importatore se vi è l’obbligo o meno di riportare il nome del paese di origine sui documenti.

 
 
b) Lista dei colli
Verificare con il proprio cliente se è richiesto l`obbligo di riportare sui documenti il paese di origine delle merci.

 
 
c) Assicurazione trasporto
Non richiesta, tuttavia per le esportazioni con clausole FOB il destinatario deve obbligatoriamente presentare un certificato di assicurazione sottoscritto localmente.

 
 
d) Trattamento degli imballaggi in legno
Sebbene non vi siano specifiche richieste in merito è raccomandato l'uso di imballaggi sani.
Si consiglia, tuttavia, prima della spedizione contattare il servizio fitosanitario regionale.
Per ulteriori informazioni consultare il sito https://www.ippc.int/en/countries/saudi-arabia/

 
 
e) Etichettatura
Per quanto riguarda l'etichettatura, deve essere in arabo o bilingue arabo e inglese. I termini da apporre sull'etichetta dipendono dai prodotti.

 
 
Da sapere:
  • Le merci destinate al porto di Riyad Dry via Dammam devono essere pallettizzate. Se non fosse così vengono applicate ammende.

  • Per le merci destinate o passanti per Dammam, i dati del destinatario devono essere completi, vale a dire che è ora necessario citare: Nome del destinatario - Indirizzo del destinatario-Casella postale-Telefono/Fax. Facoltativo: un secondo numero di telefono e/o indirizzo di posta elettronica.

ISPEZIONE MERCI (5)

 
 
Certificato di conformità alle norme saudite
Il controllo di conformità alle norme saudite si applica a tutti i beni di consumo importati.
Ne sono esclusi:
  • medicinali e attrezzature mediche,

  • petrolio,

  • prodotti per i quali è stata fornita la documentazione per garantire il rispetto dei requisiti religiosi islamici,

  • prodotti alimentari (sementi, ortaggi, animali, ecc.) soggetti ai regolamenti sanitari e fitosanitari della Saudi Food and Drug Authority (SFDA),

  • attrezzature militari.

A far data dal 1° gennaio 2018 il programma di conformità Saudi Standards, Metrology and Quality Organization (SASO) ha iniziato ad essere gradualmente sostituito dal Saudi Product Safety Program (SALEEM). A tal fine è stato implementato il sistema SALEM-SABER, una piattaforma elettronica di valutazione della conformità, cui far ricorso per richiedere e ottenere i cerrtficati. L'importatore può rivolgersi alla società di ispezione di sua scelta, l'esportatore può eventualmente rivolgersi alla società di ispezione scelta dall'importatore per completare la presentazione di determinati documenti.

 
Inoltre, dal 1° gennaio 2020, tutti i prodotti esportati verso il mercato saudita devono contenere codici a barre sulla confezione e il codice a barre deve essere  composto da 13 cifre. Il codice può essere stampato direttamente sulla scatola esterna o su adesivi da apporre sulla scatola. Le regole di compilazione del codice a barre sono stabilite dal produttore e la scansione deve riproduca le 13 cifre richieste.
 

 
SPEDIZIONE TEMPORANEA

Carnet ATA
Il paese NON aderisce alla convenzione ATA. Le esportazioni temporanee vengono fatte secondo i normali procedimenti giuridici per mezzo di un agente. Si suggerisce comunque di informarsi presso la propria Camera di Commercio, o consultare le pagina web di questo sito.

 
Capitale: Ryadh
Città principali: Gedda, La Mecca, Damman
Superficie (km²): 2.149.690
Popolazione: 28 milioni (2011); 36,2 milioni (2025)
PIL 577,6 miliardi $
PIL/pro capite: 20 504,4 $
Settore economico: petrolio
Religioni: musulmana
Lingue ufficiali: arabo
Moneta: Rial saudita, SAR
Fuso orario: 3 ore avanti rispetto all’orario del Meridiano di Greenwich; 2 ore avanti rispetto all’Italia

L'Arabia Saudita è situata in Asia; confina con l'Iraq, la Giordania, il Kuwait, l'Oman, il Qatar, gli Emirati Arabi Uniti e lo Yemen. È bagnata dal Golfo Persico a nord-est e dal Mar Rosso ad ovest. 

Curiosità sul nome: questa nazione ha un nome composto, occupando gran parte della penisola arabica porta il nome di Arabia ("terra degli arabi", che a sua volta deriva dal termine semitico arab, cioè nomade), mentre il termine Saudita deriva dalla dinastia Saud, che fece nascere la nazione e la portò al massimo splendore commerciale ed economico.
 

L'Arabia saudita fa parte del CCG (Consiglio di Cooperazione del Golfo) che comprende oltre al Barhain, gli Emirati Arabi, il Kuwait, Oman ed il Qatar.   
L’Arabia Saudita partecipa - tramite il Consiglio di Cooperazione del Golfo - all'accordo di libero scambio GCC/Singapore e GCC/EFTA.
    
L'Arabia Saudita fa anche parte della Grande Zona di libero-scambio. Infine, ha firmato accordi con diversi paesi del Nord Africa. 
Esiste un’armonizzazione all'interno del GCC in alcune aree, in particolare in termini di cooperazione economica: mercato comune, cooperazione doganale, creazione di un ufficio comune di brevetto, ecc. L'Arabia Saudita ha adottato il regolamento unificato GCC per alcune linee di prodotto: pesticidi e fertilizzanti, quarantena di prodotti agricoli, semi e regolamenti forestali, ecc.
  
L'Arabia Saudita è membro dell'WTO dall'11 dicembre 2005.
  
I paesi dell'Unione europea e del Golfo sono vincolati da un trattato di cooperazione firmato nel 1988. Già nel 1989 intendevano istituire una cooperazione economica e tecnica e prevedevano la negoziazione di un accordo di libero scambio già nel 1990. Più volte sospeso, poi rilanciato, questo accordo è stato sospeso nuovamente nel 2008.
  
Lo stato dei negoziati/conclusioni del libero scambio tra l'UE ed i paesi del Golfo è disponibile sul sito della Commissione Europea – DG Commercio. 
Per quanto riguarda l'evoluzione delle relazioni politiche tra l'UE ei paesi del Golfo, è disponibile sul sito web dell’Azione Esterna dell’UE.  

La politica di importazione di questo paese è liberale per la maggior parte dei prodotti. Esistono tuttavia divieti di importazione, soprattutto per motivi religiosi, e diversi prodotti sono soggetti all'autorizzazione (http://www.customs.gov.sa/sites/sc/en/).
 
SETTORI PRODUTTIVI
 
L’economia saudita, è dominata dal settore petrolifero, che contribuisce in media per il 55% alla formazione del PIL nazionale, al 90% delle entrate di governo e all’80% dei proventi delle esportazioni.
Il settore industriale si basa sulle ampie risorse di idrocarburi ed è fortemente influenzato dagli sviluppi del settore petrolifero. La raffinazione del petrolio negli ultimi anni ha costituito il 25,4% del PIL manifatturiero. Il settore petrolchimico invece, anch’esso in crescita, si basa sul gas distribuito dal Master Gas System e sconta una forte dipendenza dalla produzione di greggio. Gli introiti petroliferi sono stati utilizzati negli anni per il finanziamento di diversi programmi di diversificazione industriale che mirano allo sviluppo del settore non-oil, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dell’economia dal petrolio. I settori che hanno beneficiato maggiormente di tali politiche sono stati l’agricoltura ed industrie tra cui quella del ferro ed acciaio, materiali da costruzione, alimentare, ingegneria, prodotti chimici e fabbricazione di metalli.

 
Uno dei settori sul quale si concentrano oggi i maggiori sforzi è il settore minerario. Il governo infatti ha in programma di sviluppare tale industria, con l’obiettivo di farne la terza colonna portante dell'economia saudita. Sul territorio nazionale sono presenti infatti, depositi considerevoli di oro, minerali di ferro, rame, argento, uranio, carbone, tungsteno ecc. Le riserve saudite di rame sono stimate a 60 milioni tonnellate metriche, mentre quelle di zinco, la cui produzione annuale è di 3000 tonnellate, solo nel grosso giacimento di Khanaiguiyah sono di 1,9 milioni di tonnellate.

 
Nuove interessanti opportunità di investimento si aprono in particolare per lo sfruttamento della bauxite e per la creazione di smelter e per la produzione di profilati di alluminio. Strumento operativo per lo svolgimento dell’attività mineraria è la società Saudi Arabian Mining Company "Maaden'', costituita nel 1997.
Dal 1970 in poi, lo sviluppo economico in Arabia Saudita si è basato su piani quinquennali di sviluppo, questi stabiliscono obiettivi per le infrastrutture e lo sviluppo e forniscono una cornice generale di spesa. In anni recenti, tuttavia, i programmi di pianificazione hanno subito ritardi a causa di disaccordi sulle prospettive del mercato del petrolio e della privatizzazione. Il nono piano di sviluppo 2010-2014 ha previsto un ambizioso programma di investimenti infrastrutturali (ferrovie, strade, aeroporti, porti, scuole, università, ospedali, telecomunicazioni, risorse idriche ed energetiche) con un piano di spesa di circa 400 miliardi di dollari.

 

 

PASSAPORTO E VISTI
 
Passaporto: necessario, con una validità residua di almeno sei mesi alla data della partenza. Per le eventuali modifiche relative alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata saudita presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.
 
Visto d’ingresso: la rete diplomatico-consolare saudita rilascia visti d’ingresso per affari, familiari al seguito, transito o pellegrinaggio (Hajj o Umrah). I visti d’ingresso non vengono rilasciati all’aeroporto o alla dogana. La validità dei visti per affari va da uno a sei mesi. I visti per turismo che erano emessi solo per viaggi collettivi “group tours” preventivamente approvati sono per il momento sospesi a tempo indeterminato. I passeggeri provenienti dall'Italia con ingresso in Arabia Saudita possono transitare nelle aree aeroportuali per un massimo di 12 ore.
Per maggiori informazioni sui visti di transito per l'Arabia Saudita, si prega di prendere contatto con l'Ambasciata Saudita a Roma.
I visti sono concessi esclusivamente su richiesta di un garante saudita (sponsor). L’Ambasciata d’Italia ed il Consolato Generale d’Italia a Gedda non possono sponsorizzare i privati cittadini per l’ottenimento del visto d’ingresso.
 
Per lasciare l’Arabia Saudita i residenti devono disporre di visto di uscita o uscita/re-ingresso. Esso non è richiesto ai viaggiatori temporanei e viene apposto su autorizzazione dello sponsor.
Si segnala che per qualsiasi problematica relativa ai visti in entrata e in uscita, è obbligatorio rivolgersi allo sponsor per l’assistenza e le autorizzazioni necessarie. Infatti, in Arabia Saudita, lo sponsor (che può essere persona fisica o giuridica), è l’unico responsabile della permanenza del lavoratore/visitatore straniero nei confronti delle Autorità locali.
Si raccomanda inoltre di verificare attentamente la scadenza del visto apposto sul passaporto. L’indicazione della scadenza in cifre arabe e secondo il calendario islamico si presta infatti ad errore. Il mancato rispetto della data di scadenza del visto determina l’impossibilità di lasciare il territorio saudita, se non dopo aver pagato una forte multa e ricevuto la relativa autorizzazione del Ministero degli Affari Esteri saudita.
A decorrere da aprile 2014, le richieste di visto di ingresso possono essere presentate solo presso gli uffici della VFS Tasheel, e quindi non più presso la Sezione Consolare dell’Ambasciata. Le procedure di rilascio di visti prevedono l’acquisizione di dati biometrici (impronta digitale, scansione retina ecc.), presso l'agenzia VFS Tasheel©, che tratta le seguenti tipologie di visto di ingresso: Personal Visit, Businessmen Visa, Visit of organizations, Family Visit, Working Visit, Government Visit, Extend Return, Student, Special Visit, Diplomatic Visit, Escort Visa, Resident,  Work e Commercial Visa.
 
INDIRIZZI UTILI
 
AMBASCIATE E CONSOLATI IN ITALIA

Reale Ambasciata dell'Arabia Saudita
Via G.B. Pergolesi, 9 - 00198 Roma
Tel: +39 06.84.48.51 – Fax +39)06. 85.51.781
ambasciata.saudita@arabia-saudita.it
www.arabia-saudita.it
Sezione consolare
Via Pietro Raimondi, 14 - 00198 Roma 
Tel. +39 06. 88.40.807 - 06 85.51.641; Fax +39 06 855 86 58 
consolato@arabia-saudita.it
AMBASCIATE E CONSOLATI IN ARABIA SAUDITA

 
 
Ufficio Economico e Commerciale
Tel.+966 (1) 4881212 (int. 121 oppure int. 127)
Telefax: +966 (1) 4880590 
economia.riad@esteri.it
Cancelleria Consolare
Ufficio Visti: consolato3.riad@esteri.it); Telefax: +966 (1) 488 1951
Capo Cancelleria: console.riad@esteri.it

 
Consolato Generale a Gedda
82, Mohamed Abdul Wahab Street Sharafia District 
P.O. Box 215 - 21411 Gedda 
Tel. +966 2 6421451 /2 -  6447016 Fax +966 2 6447344 
consolato.gedda@esteri.it 
www.consgedda.esteri.it/Consolato_Gedda
ICE-AGENZIA
P.O.BOX 94324
Mizan Building Olaya Main Road - 11693 RIYADH
Tel: +9661 4659201/ 4659637 - Fax: +9661 4659453
riyad@ice.it
http://www.ice.gov.it/paesi/asia/arabiasaudita/ufficio.htm?sede
CAMERE DI COMMERCIO


 

MINISTERI

 
ISTITUTI E AGENZIE NAZIONALI

 
 
ORGANISMI INTERNAZIONALI 
PRINCIPALI ISTITUTI BANCARI

 
 


 

 
 
(1) I Certificati fitosanitari di esportazione, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza.
L'organo competente è il Servizio Fitosanitario Nazionale, costituito dal Servizio Fitosanitario Centrale presso il Ministero Agricoltura e dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR) presso le Regioni.
Il Servizio Fitosanitario Centrale ha compiti di coordinamento, mentre ad operare sul territorio sono i SFR.
Il personale abilitato all'attuazione della normativa fitosanitaria possiede la qualifica di 'Ispettore Fitosanitario' ed è munito di apposita tessera di riconoscimento.
 
(2) I certificati sanitari per i prodotti animali vari (ittici, molluschi ecc.) e derivati animali come latticini formaggi ecc. I certificati vengono rilasciati dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza. Per ulteriori informazioni consultare il sito Ministero della salute.
 
(3) La certificazione halal, che non sostituisce il previsto certificato sanitario, accompagna le carni che dall'Italia vanno all'estero. Halal è un termine arabo che vuol dire “lecito”, cioè fatto a regola, secondo i dettami della shari’a, la legge coranica.
Halal Italy Authority - è l'Organo ufficiale di Certificazione di Qualità Halal in Italia, riconosciuto da MUI (Majelis Ulama Indonesia), in rappresentanza dell'Autorità Internazionale di Certificazione Islamica (Halal International Authority - HIA) riconosciuta dalle Organizzazioni Governative, Organizzazioni non Governative, Associazioni dei Consumatori Halal e dalle Autorità e Rappresentanze Religiose dell'Islam nel mondo.
La certificazione halal può essere rilasciata anche da Halal Italia. Il 30 giugno 2010 il Ministero della salute, con il Ministero degli affari esteri, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha, infatti, sottoscritto la Convenzione interministeriale a sostegno dell'iniziativa Halal Italia, con l'obiettivo di promuovere la certificazione volontaria di qualità per le aziende italiane, che attesta la conformità alle prescrizioni religiose islamiche per i prodotti agro-alimentari, cosmetici e farmaceutici sotto il controllo del Comitato etico di certificazione halal della COREIS Italiana (Comunità Religiosa Islamica).
 
(4) Per i prodotti cosmetici può essere richiesto sia il certificato di libera vendita, sia l'attestato di libera vendita. Per il Rilascio Certificati di Libera Vendita (CLV) per esportazione di prodotti Cosmetici in Paesi al di fuori dell'Unione europea (extra UE), vedi sito del Ministero della salute.
 
(5) Società accreditate all’ispezione merci per l’Arabia Saudita: